Voucher: acquisto presso gli uffici postali

Con messaggio del 23 giugno 2016 l’Inps informa che, a partire dalla medesima data, è possibile acquistare i voucher per lavoro accessorio anche presso gli uffici postali.

Anche in questo caso, l’acquisto è possibile solo previa registrazione presso il sito dell’Istituto.

L’importo dei voucher emessi e stampati dagli uffici postali sarà determinato dal cliente al momento dell’acquisto e dovrà, comunque, essere compreso tra un minimo di 10 € ad un massimo di 200 €. Con un’unica transazione si possono acquistare fino a 5 voucher, pagando una commissione di acquisto pari ad € 1,50 + IVA per singolo voucher.

MiAttivo: ecco il portale dei Centri Impiego liguri

MiAttivo è il  nuovo portale dei Centri per l’impiego realizzato dalla Regione Liguria, che mette a disposizione di tutti i cittadini un servizio on-line di registrazione per accedere ai servizi di politica attiva del lavoro.

MiAttivo diventa l’unico canale di registrazione per accedere ai servizi di politica attiva del lavoro offerti dai Centri per l’Impiego liguri.

Il portale è stato ideato con l’obiettivo di agevolare i lavoratori nell’accesso ai Servizi dei Centri per l’Impiego, rendendo possibile la registrazione anche da casa o da qualunque altro dispositivo collegato alla rete telematica Internet (inclusi cellulari e tablet).

Tutti coloro che vogliono usufruire dei servizi del Centro per l’impiego devono procedere in prima istanza a registrarsi on-line al portale MiAttivo, inserendo il proprio indirizzo di posta elettronica e il numero di telefono cellulare (oltre ai dati anagrafici); è proprio attraverso questi due canali che gli utenti verranno contattati per dare l’avvio alla fase successiva di convocazione: il lavoratore dovrà, quindi, presentarsi al CPI nel giorno indicato per la sottoscrizione del Patto di Servizio Personalizzato.

Per quanto riguarda il collocamento mirato (legge 68/1999) rimangono, invece,  inalterate le modalità di iscrizione e di presa in carico; ma se un lavoratore – iscritto o avente le caratteristiche per iscriversi al collocamento mirato (persone con disabilità e altre categorie protette) – è percettore di ammortizzatori sociali  (ASpi, NASpI, DIS COLL, ASDI, e Indennità di Mobilità) dovrà comunque registrarsi al portale come sopra descritto per poter ottemperare agli obblighi derivanti dal suo status di percettore.

Ricordiamo che sarà sempre possibile rivolgersi al Centro per l’Impiego per informazioni e assistenza nella compilazione della registrazione on-line sul portale MiAttivo.

Leggi l’Avviso agli Utenti

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Privacy: il Garante pubblica il nuovo regolamento

Sul sito internet del Garante della Privacy è stata pubblicata la Guida Informativa – prima pubblicazione organica in materia – che, in accordo con le disposizioni presenti nel Regolamento UE 2016/79, fornisce regole più chiare sull’informativa e consenso, definisce i limiti al trattamento automatizzato dei dati personali, pone le basi per l’esercizio di nuovi diritti, stabilisce criteri rigorosi per il trasferimento dei dati al di fuori dell’Ue e per i casi di violazione dei dati personali (c.d. data breach).

Visita il sito del Garante della Privacy

oppure

Scarica la Guida Informativa

Assunzioni lavoratori con disabilità: l’Inps fornisce le istruzioni per accedere all’incentivo

Per realizzare una concreta promozione dell’inserimento e integrazione lavorativa delle persone con disabilità all’interno del mondo del lavoro, il novellato dettato dell’art.13, L. n.68/99, prevede che i datori di lavoro possano usufruire di un incentivo:

  • di tipo economico,
  • rapportato alla retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali,
  • variabile in base al grado e alla tipologia di riduzione della capacità lavorativa del soggetto assunto.

La domanda deve essere trasmessa in via telematica – attraverso specifica procedura – all’Inps, che è il nuovo soggetto titolato alla gestione ed erogazione del beneficio.

Dopo aver ricevuto la domanda, l’Istituto effettua i controlli sui requisiti di spettanza dell’incentivo, verificando soprattutto, la natura privatistica del datore di lavoro che inoltra la richiesta, l’esistenza del rapporto di lavoro con il lavoratore e la disponibilità di risorse.

La fase successiva prevede l’attribuzione di esito positivo alla richiesta e la possibilità di fruizione del beneficio; il datore di lavoro è autorizzato ad operare il conguaglio all’interno delle denunce contributive mensili.

Per approfondire, leggi la Circolare Inps n° 99/2016

 

Lavoratori domestici: pubblicato il rapporto Inps

L’Inps ha pubblicato i risultati relativi ai rapporti di lavoro domestico, in base a quanto registrato dal proprio osservatorio.

I dati registrano che lo scorso anno i lavoratori domestici che hanno avuto contributi versati all’Inps sono stati 886.125, registrando un’inflessione del 2,3% rispetto al 2014, imputabile per la quasi totalità alla componente maschile e immigrata.

Nell’anno 2015 il numero di badanti registra un lieve aumento rispetto all’anno precedente (+2,2%). Aumenta, invece, in maniera sostanziale il numero dei badanti di nazionalità italiana (+13,0%).

Per quanto riguarda il numero di colf, si evidenzia un decremento pari al -5,4%, influenzato maggiormente dalla diminuzione dei lavoratori provenienti dall’Asia Orientale (-13,6%) e dall’Africa del Nord (-13,2%); anche in questo caso i lavoratori italiani fanno registrare una variazione in controtendenza (+0,3%).

La composizione per sesso evidenzia una netta prevalenza di femmine, che ha raggiunto nel 2015 il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all’87,8%.

Dai dati raccolti emerge che il fenomeno della regolarizzazione interessa maggiormente i lavoratori di sesso maschile.

Cassazione: legittimo il licenziamento del lavoratore che modifica il sistema di timbratura

Legittimo il licenziamento del dipendente che modifica il sistema di rilevamento e controllo delle presenze in servizio per far si che un collega timbrasse il cartellino in sua vece. Con la sentenza 10842 del 25.05.2016, la sezione lavoro della Corte di Cassazione sostiene che la suddetta fattispecie integri giusta causa di licenziamento,  poiché tale comportamento del lavoratore costituisce una grave violazione del dovere di diligenza ex articolo 2104 c.c., generando un indebito beneficio in termini di percezione di compensi ulteriore ovvero di abbreviazione del turno di lavoro e determina un’irrimediabile lesione del vincolo fiduciario.

Dimissioni telematiche: la guida dei Consulenti del Lavoro

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro pubblica una guida operativa di intuitiva e veloce consultazione, destinata ai lavoratori che si trovano a dover rassegnare le proprie dimissioni.

A titolo rafforzativo ricordiamo che la procedura telematica di comunicazione delle dimissioni o di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro non costituisce un metodo di convalida delle dimissioni rassegnate al proprio datore di lavoro, bensì configura il solo metodo possibile affinché le dimissioni siano efficaci.

Scarica la Guida

Ritenute previdenziali: le precisazioni di Inps e Ministero del lavoro

La lettera circolare n.9099/16 chiarisce che in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali, al fine di poter definire la natura dell’illecito, si fa riferimento al loro ammontare complessivo annuale individuabile nel periodo compreso tra il 16 gennaio e il 16 dicembre di ciascun anno.

Poiché i versamenti del mese di dicembre vengono effettuati il 16 gennaio dell’anno successivo e che occorre prendere in esame 12 versamenti, il periodo oggetto di verifica termina con il versamento da effettuarsi entro 16 dicembre successivo. In conseguenza di ciò, il parametro in questione – a differenza dell’anno solare tassativamente inteso – costituisce un elemento certo in ragione del quale è possibile individuare con esattezza gli importi omessi e quindi la rilevanza penale o amministrativa della fattispecie illecita:

  • Se l’ammontare dell’omissione è superiore a 10mila euro, si concretizza un illecito penale, punibile con la reclusione fino a 3 anni e con la multa fino a 1.032 euro;
  • Se l’importo non supera i 10mila euro, l’inadempimento è depenalizzato ed è punito con la sanzione amministrativa da 10mila a 50mila euro.

 

Cassazione: legittimo il licenziamento per accesso abusivo alle banche dati aziendali

Il dipendente che utilizza in maniera impropria e per scopi personali le credenziali aziendali di accesso a internet può essere licenziato per giusta causa; è quanto afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12337 del 15 giugno 2016.

I giudici sottolineano che l’uso delle password aziendali deve essere fatto esclusivamente per adempiere alle attività istituzionali del dipendente, collegate alla specifica attività lavorativa, anche con l’intento di preservare la diffusione di eventuali dati sensibili personali. L’utilizzo improprio di tali credenziali pregiudica il vincolo fiduciario posto alla base del rapporto di lavoro e può giustificare la scelta aziendale di procedere con il licenziamento del dipendente.

Dimissioni telematiche: il Ministero aggiorna le faq

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha aggiunto alcune nuove faq all’elenco presente sul sito cliclavoro, al fine di fare ulteriore chiarezza sulla procedura di dimissioni telematiche.

Tra i nuovi chiarimenti si specifica che i casi di risoluzione consensuale sottoscritta nelle sedi protette, ai sensi dell’art.2113 cod.civ., non rientrano nell’ambito applicativo della procedura telematica; pertanto, in caso di accesso ai Fondi per i lavoratori prossimi alla quiescenza nel settore bancario, essendo richiesta la presentazione delle proprie dimissioni, con cessazione del rapporto a distanza di vari anni dalla comunicazione del recesso, e la sottoscrizione di un verbale di conciliazione stragiudiziale, non è dovuta la procedura telematica.

Per leggere tutte le faq visita il link su cliclavoro