Videosorveglianza: la mancanza di autorizzazione configura un reato

L’installazione un sistema di videosorveglianza idoneo al controllo a distanza dell’attività dei lavoratori – a prescindere dall’effettivo utilizzo in tal senso – senza porre in essere la procedura di autorizzazione preventiva, configura un reato.

E’ quanto affermato dalla Corte di Cassazione – Sezione Penale – con la sentenza n. 45198 del 26 ottobre 2016.

Secondo il parere dei giudici, il comportamento è da considerarsi reato poiché lesivo della riservatezza dei lavoratori e la sua punibilità si configura con la semplice predisposizione dell’impianto, anche se lo stesso non risulta – di fatto – in funzione.