La Corte di Cassazione – con la sentenza n. 30676/2018 – si pronuncia, ancora una volta, circa i termini di irrogazione del licenziamento disciplinare al proprio dipendente.
I Giudici, confermando la prassi giurisprudenziale consolidata, sostengono che la non tempestività nell’irrogazione del provvedimento possa essere interpretata da controparte come la dimostrazione della volontà del datore di lavoro a non procedere nei confronti del comportamento sanzionabile con l’erogazione della sanzione massima e, di fatto, giustificandolo.