La Corte di Cassazione (Sentenza 15966/2017) si esprime in merito alla possibilità per il dipendente di accedere agli atti durante la fase del contraddittorio di un procedimento disciplinare.
Nel caso in esame, il datore di lavoro non aveva autorizzato il dipendente a prendere visione dei documenti sulla base dei quali era stato emanato il provvedimento nei suoi confronti.
I giudici di Cassazione, nel testo della sentenza, ricordano che nessuna specifica previsione di legge consente l’accesso documentale, ma che ciò si basa esclusivamente su principi di correttezza e buona fede e può essere giustificato esclusivamente se il mancato accesso pregiudica l’attività difensiva; pertanto, è legittimo il rifiuto da parte del datore di lavoro di consentire al dipendente l’accesso agli atti.
Il presupposto fondamentale su cui si basa tale pronuncia è che la contestazione sia esaustiva circa la condotta sanzionata al lavoratore; diversamente il mancato accesso agli atti potrebbe condizionare l’esercizio alla difesa di cui il lavoratore stesso è titolare.