Organizzazione dei mezzi negli appalti labour intensive: la pronuncia del Tribunale di Roma

Secondo i Giudici del tribunale di Roma, il requisito dell’organizzazione dei mezzi necessari a eseguire i servizi appaltati può essere ottemperato anche attraverso la creazione di una chat tramite l’applicazione Whatsapp che l’appaltatore utilizza per impartire ai lavoratori le direttive sul lavoro da svolgere, distribuisce i turni, autorizza i permessi e ne coordina le attività interagendo con il preposto dell’impresa appaltante.

Questo il contenuto della sentenza del Tribunale di Roma che accoglie l’opposizione all’ordinanza ingiunzione emessa dall’Ispettorato territoriale del lavoro per somministrazione irregolare di manodopera.

Nela caso in esame (servizi di macelleria presso il punto vendita della committente), la società appaltatrice gestiva in autonomia i turni di lavoro dei dipendenti impiegati nelle attività appaltate, segnalando alla committente le assenze per ferie, permessi e malattia; ciò permetteva la copertura dei servizi nel punto vendita. L’organizzazione del lavoro era gestita dalla società appaltatrice proprio utilizzando il canale Whatsapp.

Il Tribunale conferma che tale canale comunicativo è uno strumento idoneo a consentire l’esercizio dei poteri di direzione e controllo sui lavoratori. Negli appalti c.d. leggeri, dove l’attività oggetto del contratto di appalto è costituita – in maniera preponderante – dal lavoro degli addetti, l’elemento dirimente è l’esercizio dei poteri di eterodirezione sui lavoratori; la chat su Whatsapp è pienamente idonea a soddisfare questa condizione.

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