Garante privacy: vietata la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working

Il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti in smart working, anche se ha sottoscritto un proprio atto amministrativo generale e un accordo con le rappresentanze sindacali; è quanto affermato dal Garante per la protezione dei dati personali nel Provvedimento del 13 marzo 2025 n. 10128005 (Newsletter n. 534 dell’8 maggio 2025).

Nel caso in esame, il datore di lavoro rilevava la posizione geografica dei propri dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile, con l’intento di verificare la corrispondenza tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale di smart working. Tale comportamento è stato giudicato in contrasto sia con la disciplina in materia di protezione dei dati personali che con quella speciale in materia di lavoro agile.