Condotta illecita: se il dipendente è consapevole, può essere licenziato

Il dipendente che mette in atto consapevolmente una condotta illecita – ancorché comandatagli da un superiore – può essere licenziato per giusta causa.

E’ il contenuto della Sentenza 23600/2018 emanata dalla Corte di Cassazione: nel caso di specie il dipendente aveva contabilizzato l’esecuzione di alcuni lavoro che, tuttavia, non erano mai avvenuti. In seguito al licenziamento, il dipendente si è giustificato sostenendo di aver proceduto in tal modo a seguito di un ordine impartitogli da un diretto superiore durante una riunione con altri colleghi.

I Giudici di Cassazione, affermando che nel rapporto di lavoro non può sussistere il c.d. rapporto di supremazia, ossia la presenza di un potere superiore conferito dalla legge in capo ad un soggetto nei confronti di un altro, evidenziano come il lavoratore fosse in grado di valutare – in maniera autonoma – che il comportamento configurava una condotta illegittima ma si è limitato ad eseguire il compito, senza neppure opporre il suo dissenso.

Il licenziamento per giusta causa del lavoratore risulta legittimo, perché – in conseguenza dell’accaduto – vengono meno il vincolo fiduciario e i doveri di fedeltà e diligenza posti alla base del rapporto di lavoro.