Scivolo pensionistico, uno strumento per l’uscita dal mondo del lavoro

La Legge di Bilancio 2021 – estendendo il periodo di utilizzo e ridisegnando i contorni del contratto di espansione – fornisce uno strumento utile per l’uscita dal mondo del lavoro: lo scivolo pensionistico.

La norma consente alle imprese con un organico di almeno 250 unità di stipulare un contratto presso il Ministero del Lavoro con le organizzazioni sindacali, a seguito della procedura di consultazione prevista per la Cigs. La dimensione aziendale deve essere calcolata complessivamente facendo riferimento all’aggregazione di imprese stabile con un’unica finalità produttiva o di servizi.

Nonostante si tratti di uno strumento di non semplice gestione, le azienda possono soddisfare due distinte esigenze:

1) Quella del ricambio generazionale attraverso l’attività congiunta di inserimento di nuove risorse e l’accompagnamento alla pensione del personale con più anzianità.

Il progetto prevede la possibilità di assumere nuove professionalità con contratto a tempo indeterminato (anche in apprendistato professionalizzante), in linea con i piani di reindustrializzazione e riorganizzazione. Il numero di assunzioni non è stabilito dalla legge, ma può essere oggetto di negoziazione tra le parti. Per converso, è prevista l’attivazione di uno scivolo pensionistico per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dalla decorrenza della pensione di vecchiaia e che abbiano maturato il requisito contributivo o della pensione anticipata.

Il lavoratore deve fornire il proprio consenso rispetto alla cessazione del rapporto e può godere del diritto alla NASpI. Al lavoratore viene riconosciuta un’indennità mensile di importo pari al trattamento pensionistico maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto, come quantificato dall’Inps. Il datore versa la provvista mensile all’istituto di previdenza, che poi provvederà al riconoscimento dell’indennità al lavoratore. Da tale importo viene detratto il corrispettivo della NASpI teoricamente spettante. Se l’accompagnamento è verso la pensione anticipata, allora devono essere pagati anche i relativi contributi previdenziali (con esclusione del periodo coperto dalla NASpI).

2) La formazione del personale in organico.

Viene redatto un progetto dettagliato di formazione e riqualificazione per tutto il personale che – in seguito alla modifica dei processi aziendali, del progresso e dello sviluppo tecnologico – risulti in possesso di conoscenze obsolete.

E’ previsto un obbligo di certificazione della formazione effettuata, da parte di organismi terzi rispetto all’impresa.

Uno strumento alternativo al progetto di formazione e riqualificazione è la possibilità di effettuare una riduzione di orario connessa e funzionale alla formazione e assistita dal trattamento di Cigs, per un periodo massimo pari a 18 mesi, anche non continuativi.