La proroga del divieto dei licenziamenti al prossimo 31 gennaio è contenuta all’interno del c.d. DL Ristori.
Secondo quanto previsto dal Decreto, fino al prossimo 31 gennaio non possono essere oggetto di licenziamento le medesime tipologie dei divieti precedenti e cioè i recessi economici (di tipo individuale o collettivo):
- Licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, indipendentemente dal numero dei dipendenti;
- Licenziamento collettivo.
Con riferimento alle procedure già pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020, le stesse rimangono sospese, ad esclusione delle ipotesi in cui i lavoratori coinvolti da tali procedure, impiegati in un appalto, vengano riassunti dal nuovo appaltatore in virtù di legge, di contratto collettivo nazionale di lavoro o di clausola del contratto dell’appalto stesso.
Il decreto Ristori identifica nel 31 gennaio 2021 il termine oltre il quale – salvo ulteriori proroghe – sarà possibile riprendere le procedure di licenziamento, fornendo un dato più chiaro rispetto al testo del Dl 104/2020.
Con la pubblicazione della Legge di Bilancio per il 2021, tuttavia, potremmo assistere ad un ulteriore slittamento dei termini.