Con una recente pronuncia, la Corte di Cassazione si esprime sulle conseguenze che si manifestano in caso di cessione illegittima di ramo d’azienda.
Nello specifico, la sentenza 21158/2019 afferma che, in tale situazione, l’impresa cedente è tenuta al pagamento delle retribuzioni e non al risarcimento di un danno.
Secondo i Giudici, non esiste una norma che affermi che l’obbligazione pecuniaria possa considerarsi estinta – anche solo parzialmente – attraverso il pagamento della retribuzione da parte dell’impresa destinataria della cessione.
Pertanto, quando, su domanda del lavoratore, si accerta l’illegittimità della cessione, le retribuzioni pagate dal cessionario per le prestazioni rese in suo favore dal lavoratore ceduto, non possono considerarsi utili all’estinzione dell’obbligazione retributiva che grava sul cedente che rifiuta, senza giustificazione, la controprestazione lavorativa offerta dal lavoratore ceduto.